1 - PROLOGO

2 - LA NASCITA DI VENERE

Icona del cinquecento, La Venere di Botticelli è sempre stata un emblema di bellezza e di purezza, ma in arte il bello non è perfezione quanto quello che viene colto dall'occhio dell'osservatore. In questa rivisitazione, i piccoli autori hanno realizzato una rivisitazione della Venere di Andy Warhol in stile Pop Art. Hanno saputo cogliere l'essenza della linea nera e della forma, la bellezza del colore che, pur non essendo aggraziato come nella tecnica del Botticelli richiama il concetto di festa e serenità, forza e determinazione.

3 - IL RATTO DELLE SABINE
Il Ratto delle Sabine è una statua, opera di Giambologna, che fa parte dell'arredo Granducale della Loggia dei Lanzi in piazza della Signoria a Firenze. L’opera scultorea alta 4,10 metri, è composta da tre figure, i cui corpi seguono un’andatura spiraliforme. Un giovane uomo tiene in alto una ragazza, mentre un uomo più vecchio, incastrato tra le sue gambe, cerca di ostacolarlo. L' intento dell'artista non è sicuramente quello di raccontare una storia, ma di rendere l'opera un connubio tra emotività, forza e disperazione espresse con grande stile e tecnicità.

4 - LE MUSE INQUIETANTI
Le muse inquietanti è un dipinto del pittore italiano Giorgio de Chirico realizzato fra il 1917 e il 1919. L'opera raffigura uno spazio aperto sul quale sono situate in primo piano due statue classiche: una eretta, e l'altra seduta su un basamento. Entrambe le figure, che hanno la testa di un manichino da sartoria, sono circondate da diversi oggetti, mentre sullo sfondo vi è una terza statua maschile. La prospettiva è errata e converge sullo sfondo nella rappresentazione del Castello Estense di Ferrara, qui affiancato ad una fabbrica. Sebbene l'immagine sia nitida, l'atmosfera è irrealmente silenziosa e straniante, anche grazie ai colori caldi ed alla luce statica e intensa. “Nel quadro, certo, il climax di angoscia e di disperazione rinasce dalle figure senza
occhi e dai loro volti prosciugati destando l'immediata impressione di un silenzio stupefatto e lacerante”.

5 - ACID MATH
Acid math è un opera di street art di Jeaze Oner, il quale lascia libera interpretazione all'osservatore. Incontro tra mondi diversi che supera barriere indistruttibili, ma che riesce nel suo intento, unire.

6 - LA SCALA DELLA FUGA
La scala della fuga di Joan Mirò fa parte della serie delle Costellazioni ed è il risultato di un profondo cambiamento dell'artista, avvenuto dopo la guerra civile spagnola. Attraverso un linguaggio figurativo estremamente poetico, le sue opere divennero un vero e proprio dialogo tra il cielo e la musica.

7 - BALLERINA VERDE
Edgar Degas autore della Ballerina Verde, amava ammirare le evoluzioni fisiche delle ballerine, l'eleganza, la concentrazione. Il suo scopo è mostrare una realtà mutevole in movimento e che cambia continuamente. In ogni suo quadro cambia la prospettiva dell'osservatore, in questo caso dipinge il quadro come se lo spettatore fosse in un piano rialzato rispetto alla ballerina.

8 - VISUAL POLLUTION
Visual Pollution di Jeaze Oner fa parte di una raffinata collezione di arte di strada in 3D in cui l'uso della prospettiva riesce nettamente ad invadere lo spazio dello spettatore, strumento caratteristico dell' artista nonché suo segno distintivo.

9 - LA DANZA
La danza di Matisse dimostra l’influsso dell’arte primitiva attraverso l'uso di colori scuri e delle tonalità del verde e del blu. È proprio questa a accurata selezione di colori ed il ritmo trasmesso dai movimenti dei protagonisti che trasmettono una forte libertà suggerendo quasi un approccio edonistico alla vita, volto a vivere il momento con spensieratezza.

10 - CASA DI SCALE
Grazie a Escher, ci troviamo di fronte ad una litografia, la “Casa di scale”, nel quale egli rivela il suo grande interesse per gli angoli di visione più insoliti.
Escher è in grado di produrre scene in cui l’alto e il basso, l’orientamento degli oggetti a destra o a sinistra, dipendono dalla posizione che l’osservatore decide di prendere. Il sopra e il sotto assumono valenze estemporanee, legate al particolare che si sta osservando e a quale parte della figura rappresentata si vuole fare riferimento.

11 - BEHIND THE CURTAIN
“Un sipario nasconde l'impensabile e svela la realtà per quello che è”. Martin Whatson con “behind the curtain” lancia velati messaggi su cui chiunque può riflettere e trarre le proprie conclusioni. È un' artista emozionale che cerca di trasmettere sentimenti attraverso l'estetica e la bellezza delle immagini e dei colori.

12 - IL CIRCO
Dietro l'opera di un'artista si nasconde sempre uno stato d'animo, una condizione o un'idea. Un percorso creativo, fatto di vite e di volti nascosti dietro alle
maschere dei clown. Specchi metaforici della sua vita e di quella di ogni uomo, costretti come siamo a dar spettacolo e far da spettatori in un mondo sublime e crudele, insensato e carico di attese. Un copione di poesia e ferocia, angoscia, passione e divertimento che i suoi occhi malati non hanno avuto bisogno di leggere o ripassare. Basta e avanza la sua memoria che scendendo nel paradiso-inferno del proprio sguardo interiore ha scelto come angelo guida la figura del clown.

13 - BALLERINA II
Da un incontro tra Mirò e una ballerina nasce l’idea di trasferire sulla tela un simbolo importante, quello della danza, attraverso la sua protagonista per
eccellenza. Siamo di fronte a un’opera surrealista che ci porta ad una esplorazione acuta e accurata del mondo del sogno, della mente, del cuore. Utilizzando l'istinto e abbandonando la razionalità, ci renderemmo conto che l’immagine simbolica, stilizzata e scomposta è davvero la trasposizione di una figura di danzatrice e che le emozioni trasmesse dai colori, dalle linee, dai contrasti sono proprio quelle del movimento, del ballo, del dinamismo. Queste forme simboliche, semplici, bastano da sole a suggerirci questa idea della danza e non servono altri attributi, orpelli, e altri elementi decorativi all’interno di questo meraviglioso linguaggio che confluisce nella definizione di “surrealismo”.

14 - LA BATTAGLIA DELLE ARGONNE
La battaglia delle Argonne è un dipinto di Magritte del 1959. Ma questo occupa solo la parte sottostante del dipinto: nel cielo incombono tre forme, una nube, un sasso e una falce di luna. La nuvola bianca pare fatta di pesante materia, mentre il sasso viene totalmente svuotato del suo peso e si libra nell'aria: è contro ogni legge umana e naturale che Magritte scaglia la sua ironia, generando spaesamento nell'osservatore. Disorientando, Magritte invita con un sorriso alla riflessione filosofica sull'arte stessa, ed in senso lato, sulla vita.

15 - LA CORDA SENSIBILE (NUVOLE) 
”La realtà non è come la si vede: la verità e sopratutto immaginazione”. Renè Magritte ci trascina nella dimensione dei sogni attirando l’interesse e la
curiosità dei bambini: la sua pittura è realistica, ma anche associata ad atmosfere fantastiche e misteriose. Egli dipinge con una tecnica che crea un’illusione onirica, ritenendo il sogno una fonte di ispirazione. Il suo scopo è quello di creare un cortocircuito visivo nello spettatore, attraverso accostamenti inconsueti e deformazioni irreali, creando universi fantastici,misteriosi ed enigmatici. Uno degli elementi preferiti da Magritte nelle sue opere sono le nuvole. 

16-17 UTOPIA IN BLU
Sulle note di Richard Wagner, Kandinskji viene ispirato e indirizzato verso l'astrazione: “vidi nella mente tutti i miei colori, erano davanti ai miei occhi; linee
tumultuose, quasi folli si disegnavano davanti a me”. Allora, l’artista, visionario e profeta, individua una forma di pittura «più spirituale» per esprimere il proprio «suono interiore» ed elabora un proprio alfabeto pittorico-musicale. Nascono così opere come “Utopia in Blu”. Una sinfonia di azzurri rimanda alla profondità cosmica dell’anima e al suono di organo, contrabbasso, violoncello e flauto; di lì, perfusa di un’aura luminosa, emerge una composizione geometrica dai colori accesi, impostata dinamicamente sulla diagonale. Ogni forma è in equilibrio instabile e partecipe di un movimento collettivo creato dagli opposti: caldo/freddo, triangolo/cerchio ecc.

18 - DYNAMIC PHENOMENA
Dynamic phenomena di Felipe Pantone, considerato uno degli artisti street art internazionale più influente. Egli va oltre la nozione di spazi esterni e collega progetti: affreschi monumentali, dipinti, sculture e installazioni complesse. Influenzato dall'era di internet, immagina i suoi progetti geometrici sul software di modellazione riprendendo l'estetica della creazione 3D che riproduce in formato XXL o su tele portando alla vita sovrapposizioni di installazioni basate sull'illusione ottica sconvolgente che ha quasi l'effetto di un'esplosione o una scossa elettrica. Le linee imprimono la direzione del moto e punti, legature ed altre notazioni musicali, ne marcano il carattere e il ritmo. Il giallo è eccitante e centrifugo, il blu rilassante e centripeto, il verde è stabile e pacificante, il rosso vivificante.

19 - NOTTE STELLATA
“Questa mattina ho visto la campagna dalla mia finestra molto a lungo, e prima dell’alba non c’era nulla se non la Stella del mattino, che era molto grande”. Vincent Van Gogh esordisce così in una delle sue tante lettere scritte dalla stanza del manicomio, al fratello Theo. La stella di cui parla probabilmente è Venere, la stessa che vediamo ne “La notte stellata”. Tale opera è il risultato di ciò che immagina, ciò che vede dalla sua stanza e ciò che ha visto gli anni passati nei suoi viaggi. Dunque non ha ripreso fedelmente questa veduta notturna, bensì l'ha manipolata con mezzi plastici, interiorizzandola fino allo spasimo e trasformandola in una potente visione onirica in cui poter fare affiorare le sue emozioni, le sue paure, i suoi viaggi dell'anima. La Notte stellata, pertanto, non offre all'osservatore un'immagine fedele della realtà, quanto una forma di «espressione» di quest'ultima.

20 - GIALLO ROSSO E BLU
Uno dei temi principali della trattazione di Kandinsky riguarda il contrasto cromatico tra i colori primari rosso, giallo e blu. Ritorna l'accordo e la simbologia tra i colori primari e le figure geometriche Tutto è nel quadro: la ragione è ciò che è l'uomo, poiché esso è l'insieme, è il giallo e il blu, il volto e il pensiero. L'opera d'arte è il risultato di un'esperienza emotiva e psicologica, grazie alla quale l'artista interpreta soggettivamente la realtà. Nasce così il quadro in questione: “Rosso Giallo e Blu”.

21 - WE ARE THE YOUTH
"Un giorno, viaggiando in metropolitana, ho visto un pannello che doveva contenere un messaggio pubblicitario. Ho capito subito che quello era lo spazio più appropriato per disegnare. Sono risalito in strada fino ad una cartoleria e ho comprato una confezione di gessetti bianchi, sono tornato in metropolitana e ho fatto un disegno su quel pannello. Era perfetto, soffice su carta nera; il gesso vi disegnava sopra con estrema facilità". Così Keith Haring comincia la sua carriera di street artist. Il murale “We are the youth”, raffigura figure danzanti delineate in nero su sfondo bianco. I contorni delle figure sono riempiti con blu, giallo, rosso e verde, a volte con un colore solido e talvolta con motivi e simboli. La sezione più a nord del murale, dipinta su una recinzione, contiene le parole "noi la gioventù: città bambini di Phila + NYC".

22 - LE NINFEE
Le Ninfee di Monet fa parte di una serie di circa 250 dipinti. Esse sono piante in grado di generare cangianti effetti di luce e di colore e sono le uniche
protagoniste del quadro. Lo sguardo, in questo modo, si inabissa in uno spazio che, in quanto privo di punti di riferimento sicuri, appare infinito, «abissale», senza né inizio né fine, e al contempo astratto, in quanto «svincolato da un rapporto riconoscibile con la realtà oggettiva».

23 - RAGAZZA DI FRONTE ALLO SPECCHIO
Nell'opera “Ragazza di fronte allo specchio” viene rappresentata la moglie di Picasso, mentre si guarda allo specchio: il suo corpo è stato scomposto in tante piccole parti proprio secondo le regole cubiste. Il quadro può essere diviso in due parti: la donna che si specchia è stata realizzata con dei colori chiari, con il fine di esaltare la bellezza della stessa; parte del volto della donna a sinistra nel quadro è colorata di giallo, come se indossasse una sorta
di maschera, ed allude ai momenti felici con Picasso, mentre l’altro lato del volto è giovane e privo di imperfezioni. La donna al di qua dello specchio rappresenta colei che Picasso vede e ama: duplice, ma reale; mentre il riflesso restituito dallo specchio mostra come la ragazza vede se stessa: infelice, impaurita, invecchiata e timorosa del tempo che passa e che le porta via la giovinezza.

24 - CHAIR
Le sedie di Tapies rappresentano la natura dell'astrazione, impregnata di significati mutevoli, che è diventato il suo segno distintivo. Qui i segni calligrafici si trasformano in mobili e poi antropomorfizzati per comunicare i protagonisti. Tàpies sviluppa un interesse per la tecnica dell'assemblage, che mantiene per tutta la sua vita, gli aspetti formali e concettuali legati alla produzione di oggetti e sculture, una linea di ricerca che gli consente di esprimere opere artistiche concrete.

25 - LA PERSISTENZA DELLA MEMORIA
Sai perché questo lavoro che rappresenta l'orologio sciolto di Salvador Dalì è intitolato “La persistenza della memoria”? Perché è impossibile una volta aver visto questa scena, dimenticare. Ci sono troppi elementi strani, gli orologi molli sono solo una piccola parte di questa composizione. Ci troviamo di fronte ad una realtà in cui gli oggetti duri e resistenti perdono tutta la loro consistenza. Il metallo diventa commestibile e le formiche (grande fobia di Dalì) non si fanno sfuggire questa occasione per mangiare. Quest'opera è il risultato di due intense ore di lavoro durante un'insolita serata in cui Dalì a causa del forte male alla testa, decide di stare in casa, riflette, immagina e afflitto da questo dolore così forte, che quasi provoca allucinazioni, da vita a un
grande capolavoro.

26 - GAZING BALL
Definito come “l’artista americano più originale, controverso, e costoso degli ultimi tre decenni e mezzo,” Jeff Koons regna come un maestro del mercato con una “formidabile l’intelligenza estetica”. Le sue creazioni: sculture prodotte attingendo da un lessico contemporaneo legato al consumismo innalzano uno specchio per la cultura da cui vengono estratti. Questi riferimenti ai media popolari sono evidenziati non solo nella scelta della materia, ma anche nelle sue tecniche visive. Il progetto Gazing Ball venne inaugurato a livello mondiale nel 2013 a New York e comprende diverse opere (del passato e del presente), tutte caratterizzate da questa palla blu di vetro soffiato a mano che stabilisce quel senso di equilibrio incerto che esiste tra storia e fantasia, magia e materialità, cultura di massa e bellezza esclusiva.

27 - DANCER
Il lavoro Martin Whatson combina due elementi in un modo unico: immagini grigie monocromatiche realizzate con stencil, ma decorate con graffiti di colori vivaci. Si ispira a persone, poster o altri graffiti e ha un debole per gli spazi urbani che sono decaduti e abbandonati. In questo graffito rappresenta in modo innovativo e sicuramente fuori dagli schemi, Dancer, una ballerina.

28 - OUVERTURE MUSICALE
Ouverture musicale è un altro capolavoro di Kandinskji: Egli associa i colori alla musica descrivendoli in base alle sensazioni e alle emozioni che possono suscitare nello spettatore paragonandoli a strumenti musicali. Per il maestro i colori erano suoni da fissare sulla tela, egli infatti sperava che i suoi dipinti potessero essere ascoltati, che lo spettatore potesse entrare nell’opera diventando attivi e vivere con tutti i sensi. Egli afferma che: “In generale il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull’anima. Il colore è il tasto, l’occhio il martelletto, l’anima il pianoforte dalle molte corde. L’artista è una mano che toccando questo o quel tasto mette in vibrazione l’anima umana."

29 - DANCING AT BURNINGMAN
Il Dripping è la tecnica pittorica utilizzata da Jackson Pollock, ovvero lo sgocciolamento del colore dal pennello, o direttamente dal barattolo, sulla
tela disposta orizzontalmente a terra per far si che l’artista possa muoversi liberamente intorno ad essa: action painting. Nascono così un groviglio di
segni e macchie inconscie. Che danno vita alla massima espressione dell’Action painting in cui la fusione di colori lascia poco spazio allo sfondo bianco della tela. Come tutti i quadri di Pollock il tema è indecifrabile, o nascosto nell’inconscio. In “Dancing at Burningman”, titolo del quadro, Pollock, come ha dichiarato, inizia la sua opera con un’immagine che verrà poi coperta dalla furia dei colori.

30 - LA VIE
“La vie” di Pablo Picasso fa parte della raccolta di opere del periodo blu, una fase artistica in cui Picasso sceglie di limitare la sua tavolozza cromatica
alle sole gradazioni del blu, colore che, secondo l’artista, era adeguato ad esprimere la malinconia e la mestizia che lo tormentavano in seguito a un lutto.
“Certamente non intendevo dipingere dei simboli: mi limitai a dipingere le immagini che mi si formavano davanti agli occhi; e se altri vogliono cercarvi dei significati nascosti, facciano pure. Un quadro, per me, parla da solo, e in fin dei conti a che serve fornire delle spiegazioni? Il pittore ha un solo linguaggio...”. Fu Picasso stesso, anni dopo, a ripudiare le opere del Periodo Blu, definendole "nient'altro che sentimento" e condannando, in particolare,
l'opera La vita, riguardo alla quale affermò: "Quel quadro è orrendo. Gli altri si può dire non siano male!".

31 - EPILOGO